Aria acqua terra fuoco Installazioni nel parco di Villa Fogliano
Giorgio Agnisola


PICCOLA | MEDIA | ORIGINALE

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PICCOLA | MEDIA | ORIGINALE

PICCOLA | MEDIA | ORIGINALE

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PICCOLA | MEDIA | ORIGINALE
 
Aria acqua terra fuoco
Installazioni nel parco di Villa Fogliano
a cura di Giorgio Agnisola
27 giugno – 2 agosto 2009
 
 
…Si partirà, vista al lago, dall'estremo Nord degli spazi utilizzati, nei pressi del parcheggio.
Nell'angolo a sinistra, all'inizio del viale centrale e interdetto alle macchine un'opera dell'artista romana Teresa Pollidori. Si tratta di nove contenitori quadrangolari, con il coperchio rimosso, poggiato di lato, casualmente. I contenitori sono simmetricamente ordinati, composti sul viale e rilevati con poca terra e danno vagamente l'idea di tombini. All'interno sono immagini in genere di valenza sociologica, alludono a fatti e cronache anche dolorosi della vita contemporanea; ma quelli della fila centrale sono occupati da specchi. Chi passa si riflette in essi, riflette cioè la propria figura e il proprio sguardo, interpretando una propria inquietudine, una personale allarmata pensosità.
 
 
 
 
Teresa Pollidori
installazione Ri-getti  2009
cm. 250x250 - 9 tombini di resina, 6 stampe digitali su vinilico e tre specchi.
 
 
RI-GETTIconsiste in una installazione di nove tombini in resina grigia da collocare nel terreno di Villa Fogliano.
La composizione assume una forma quadrangolare di circa 250x250 centimetri.
L’idea parte dalla volontà di mettere in evidenza le cose che rifiuto o per motivi estetici o per quelli etici. In particolare il mio sguardo si focalizza sui quei problemi sociali che   coinvolgono negativamente la nostra esistenza e che vorremmo ricusare.
Nei tombini andranno allocate 6 immagini digitali su vinilico che denunciano il malessere della quotidianità, tra queste anche un autoritratto critico nel segno del Fuoco.
Nei rimanenti tombini verranno inseriti tre specchi che hanno a loro volta lo scopo di rigettare all’esterno ciò che catturano: il mutare del paesaggio circostante e l’osservatore; quest’ultimo in particolare diventa l’attore del progetto.
Il pubblico specchiante è l’elemento che trasforma l’opera in una operazione interattiva in quanto viene eletto idealmente a fautore di questi eventi negativi rifiutati e che il tombino, animato da coscienza etica, a sua volta rigetta.
Il titolo “ri-getto” acquista così una doppia chiave di lettura: rigetto nel senso di “rifiuto” e rigetto nel senso “gettato di nuovo”.