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Martedì 12 gennaio 2010, alle ore 18,00 a Roma, presso lo Studio Arte Fuori Centro, via Ercole Bombelli 22, si inaugura la mostra Come per gioco. Omaggio a Calder a cura dell’Associazione Culturale Fuori Centro.
L’esposizione rimarrà aperta fino al 29 gennaio 2009, secondo il seguente orario: dal martedì al venerdì dalle 17,00 alle 20,00
L’evento espositivo è inserito in una più ampia programmazione culturale promossa dal Comune di Roma in occasione della mostra dedicata ad Alexander Calder, allestita presso il Palazzo delle Esposizioni. Il titolo vuole metaforicamente sintetizzare le due delle componenti imprescindibili del percorso sperimentale del grande maestro che con levità ha attraversato l’arte del XX secolo: l’interesse per il movimento – costruito con un sistema di delicati equilibri facilmente trasformabili con l’intervento delle correnti d’aria - e la componente ludica, che conferisce alle sue strutture monumentali il fascino di grandi giocattoli.
Poco più di quaranta sono gli artisti invitati: Minou Amirsoleimani, Paola  Babini, Renzo Bellanca, Franca Bernardi, Vito Capone, Pietro Celani, Luisa Colella, Marco D’Emilia, Luce Delhove, Mimmo Di Laora, Adriano Di Giacomo, Gabriella Di Trani, Anna Maria Fardelli, Giovanni Fontana, Giancarla Frare, Ida Gerosa, Rosaria Gini, Salvatore Giunta, Paolo Gobbi, Alessio Larocchi, Silvana Leonardi, Salvatore Lovaglio, Vincenzo Ludovici, Massimo Orsini, Giuliano Mammoli, Rita Mele, Patrizia Molinari, Maria Teresa Padula, Guido Pecci, Antonio Picardi, Alfa Pietta, Teresa Pollidori, Fernando Rea, Rosella Restante, Alba Savoi, Elena Sevi, Silvia Stucky, Ilia Tufano, Angelo Ricciardi, Maria Rosaria Stigliano, Saverio  Vinciguerra, Oriano Zampieri.
Ognuno ha creato un’opera di piccole dimensioni (secondo il formato prestabilito A4) realizzata con materiali leggeri e quindi mobili, a richiamare emblematicamente le sculture dell’artista. Le opere, legate a fili di nailon, scenderanno dal soffitto della galleria a varie altezze a formare un suggestivo percorso labirintico, ondeggiante con i movimenti dell’aria e il passaggio del pubblico. L’intento è quello di costruire un’installazione corale, una suggestiva armonia di forme, colori e linguaggi differenti eppure capaci di fondersi in una complessa architettura, in cui però ogni artista è riconoscibile con il proprio inconfondibile segno.