Teresa Pollidori parte dalle sue passate identità – usiamo il plurale, come subito vedremo, non a caso – per (ri)creare quella sua del presente. Per questo si serve di quel documento che, universalmente, indica e sanziona “chi si è”, cioè la carta d’identità.
L’artista raccoglie otto sue fototessera, da quando era bambina ad oggi; elabora “pittoricamente” al computer le immagini che risultano assai pregnanti nei loro colori prevalentemente gialli, rossi e neri, ma soprattutto appaiono come “sfocate”, proprio perché il tempo ha, per così dire, “cancellato” quei tratti nitidi e precisi che la fotografia coglie ed irrigidisce nell’attimo in cui viene scattata. Tuttavia, se la fotografia “congela” quel volto, questo in realtà, nel tempo, si trasforma e muta, pur mantenendo la sua struttura di fondo: ecco qui Pollidori, ed anche noi, può cogliere la sua identità complessiva, la sua esistenza, che dal suo inizio scorre senza sosta con continue mutazioni.
Non occorrono fotografie “ingiallite”, qui l’affascinante manipolazione digitale provoca un qualche cosa di più del naturale “invecchiamento” della carta fotosensibile, infatti realizza delle immagini “pittoriche” dove il cromatismo “irreale” rende più “reale” l’icona (ovviamente restando nei territori dell’arte, non certo in quelli della fisica).
La sequenza, come una sorta di fotogrammi di una pellicola fotografica, scorre così veloce, sembra quasi una ripresa in dissolvenza data l’evanescenza dei volti, che non indicano solo il percorso “dal prima ad ora”, bensì anche quello “da qui al poi”, cioè quello futuro, ovvero la continuazione dello scorrere del tempo e l’attesa di quello che “non è più ma non è ancora”, che è la condizione che noi tutti viviamo, ora con angoscia ora con piacere, “tertium non datur”.
Rita Mele / Teresa Pollidori
Due storie
cura di Giorgio Bonomi.
Venerdì 5 ottobre 2012 alle ore 18,00 a Perugia, presso gli spazi espositivi del Centro per l’Arte Contemporanea Trebisonda, in via Bramante 26, si inaugura la doppia personale delle artiste Rita Mele e Teresa Pollidori, Due storie curata dal critico Giorgio Bonomi.
L’evento rientra nella programmazione annuale volta alla promozione dell’Arte Contemporanea in Umbria, sostenuta e patrocinata dall’Amministrazione Comunale di Perugia.
In questa esposizione le due artiste compiono un percorso parallelo utilizzando in maniera molto differente la fotografia come strumento per il recupero della “memoria di sé”. Entrambe infatti compiono un viaggio della memoria costruito attraverso fotografie appartenenti al loro passato, da quelle più “antiche” fino ai giorni più vicini.
L’intento è sintetizzare in calibrato itinerario visivo, composto da otto immagini per ognuna, la ricerca della propria consapevolezza, utilizzando il ricordo non come “ricostruzione” ma come “costruzione” della propria identità. Le immagini si specchiano l’una nell’altra a creare direzioni parallele, per un confronto serrato.
Rita Mele partendo da una base fotografica interviene sulla superficie con segni, colori, materie, secondo la tecnica a lei usuale, a creare complesse stratificazioni, mentre Teresa Pollidori per attivare la memoria di sé si serve di foto tessere che elabora “pittoricamente” al computer. Le immagini di Pollidori appaiono come “sfocate”, eppure assai pregnanti nei loro colori proprio perché il tempo ha, per così dire, “cancellato” quei tratti nitidi e precisi che la fotografia coglie ed irrigidisce nell’attimo in cui viene scattata. La lettura proposta da Mele, costruita intorno all’affascinante mescolanza di frammenti visivi e parole, riesce ad indurre lo spettatore stesso a ri/pensare alla sua identità, alla sua storia, suggerendo la possibilità di un difficile equilibrio tra il contenuto e la forma.
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